IRIS - Istituto di Ricerche Interdisciplinari sulla Sostenibilità
 

Gocce di pioggia sull'erba

Sostenibilità.
Dalla contabilità ambientale all'educazione

28 Giugno 2010 - Homepage a cura di Simone Contu



Come quantificare il metabolismo della nostra società ed economia?

Metropoli di notte

In questi ultimi anni fra gli strumenti utilizzati per l’analisi dei sistemi socio economici e delle realtà produttive sta assumendo valore sempre maggiore la contabilità ambientale, all’interno della quale si enumerano indicatori ed analisi anche molto differenti ma che convergono tutte verso un risultato comune e verso un unico concetto fondamentale: stiamo utilizzando in maniera troppo vorace le risorse che il Pianeta ci mette a disposizione, andando ad intaccare il capitale naturale che sarebbe opportuno conservare e tutelare per garantire la vita alle prossime generazioni. Oltre a ciò, tale sfruttamento presenta già nel presente disuguaglianze notevoli sia in termini di possibilità di accesso alle risorse che di conseguenze delle problematiche ambientali connesse al loro utilizzo.
Il cambiamento che ci si attende è rappresentato dal perseguimento di una reale e assoluta “de-materializzazione” dei sistemi di produzione (raggiungimento di livelli crescenti di benessere economico ottenuti però con una riduzione relativa o assoluta del quantitativo di risorse utilizzate) ed in tale contesto uno strumento che a livello europeo e mondiale ha assunto un ruolo sempre più importante è la Material Flow Analysis (ossia la costruzione del bilancio di materia del sistema esaminato).

Paesaggio naturale

Tale metodologia rientra normalmente nel campo delle analisi del metabolismo socio economico, così definito in quanto si equipara il funzionamento dei sistemi socio-economici a quello degli organismi viventi: in entrambi i casi si ha un rigoroso bilancio, dipendente dalla legge di conservazione della materia (Nulla si crea e nulla si distrugge) fra le risorse in ingresso (approvvigionamento/alimentazione) e la restituzione all’ambiente degli scarti derivanti dal metabolismo (nel caso in questione i rifiuti e le emissioni derivanti dai sistemi produttivi e dai modelli di consumo delle persone che lo compongono).
Ben vengano quindi i passi che si stanno compiendo per la realizzazione e riscoperta di materiali meno impattanti sull’ambiente, l’attenzione al ciclo di vita mirata alla riduzione degli impatti e ogni altra forma di ecoefficienza si stia sperimentando e promuovendo; ma la vera frontiera che tutti siamo chiamati a valicare è ottenere una vera e sostanziale riduzione del carico ambientale sul nostro ecosistema, riducendo in termini fisici la quantità di materia utilizzata. Uno strumento che diventerà sempre più fondamentale sarà stabilire reali collaborazioni interdisciplinari fra i differenti saperi (in questo caso l’unione di indicatori economici e fisici, ma anche studi del territorio e analisi di carattere sociologico), in maniera da fornire le adeguate risposte ad un sistema sempre più complesso che ne è alla spasmodica ricerca.


Link sulla Material Flow Analysis…

www.istat.it, nella sezione specifica sulla contabilità ambientale e sui flussi di materia;
www.wupperinst.org, sito ufficiale del Wuppertal Institut for Climate, Environment and Energy;

…e su altri indicatori di contabilità ambientale:

www.footprintnetwork.org, principale network che si occupa di impronta ecologica;
www.waterfootprint.org, principale network che si occupa di virtual water consumption (o water footprint).


E’ possibile crescere all’infinito in un mondo finito?

Quanto è lecito supporre che il nostro Pianeta possa sopportare un crescente utilizzo delle proprie risorse rinnovabili, uno sfruttamento sempre più intensivo dei terreni agricoli, un impoverimento sempre maggiore delle risorse idriche, un saccheggio delle risorse fossili presenti? Questa è sicuramente una delle principali domande alle quali chi si occupa di sostenibilità -e non solo- viene posto di fronte.

Vignetta di Andy Singer

E la risposta, pur apparendo ovvia in molte circostanze, non è ancora riuscita a incardinarsi adeguatamente nei nostri stili di vita e nella nostra società tanto da provocare un adeguato cambiamento.
Un qualsiasi pediatra, come scrive Cacciari, saprebbe darci una corretta definizione di un fisico ben sviluppato, ossia un fisico cresciuto in maniera sana ed armonica. E’ ormai evidente, invece, che la crescita dei nostri sistemi socio economici non sia né sana né armonica per la maggior parte dei cittadini di questo Pianeta, quando non per tutti nei casi peggiori. Ed è per questo che il vero sforzo sarà modificare il nostro immaginario, pensando ad un futuro diverso da quello verso il quale sembriamo indirizzati. Non è possibile elencare tutti i lavori sviluppati su tale argomento, ragione per la quale se ne sono scelti alcuni che rappresentano un primo passo per chi volesse approfondire l’argomento.

Testi sulla decrescita

Latouche S. (2008), Breve trattato sulla decrescita, Bollati Boringhieri
Ridoux N. (2008), La decrescita per tutti. Milano, Jaca Book.
Cacciari P. (2006), Pensare la decrescita. Sostenibilità ed equità, Edizioni Intra Moenia
Pallante M. (2005), La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal Pil, Editori Riuniti
Latouche S. (2004), Decolonizzare l’immaginario. Il pensiero creativo contro l’economia dell’assurdo, EMI (Editrice Missionaria Italiana)

…ed in particolare: Decrescendo cantabile

Questo il titolo del libro scritto da Jean Claude Besson-Girard nel 2007 e pubblicato da Jaca Book in lingua italiana nel 2008. L’aspetto interessante di questo libro è la modalità con cui l’autore affronta il problema della sostenibilità e l’impossibilità di perseguire una continua ed inarrestabile crescita sia economica che nell’uso delle risorse del nostro Pianeta. Besson-Girard è un pittore che negli anni ’70 è stato l’animatore di una comunità contadina nel sud della Francia che ha provato a vivere in equilibrio con il proprio territorio.
Bellezza, armonia, poesia e arte salveranno la nostra società dalla decivilizzazione mercantile in atto: questo è in pillole ciò che l’autore sostiene. Il libro ed i concetti sviluppati non sono riassumibili in poche parole, ma sicuramente rappresentano un bel messaggio di speranza in chi desidera cambiare immaginario e porsi come “obiettore della crescita”.
Besson-Girard J.C. (2007), Decrescendo cantabile. Piccolo manuale per una decrescita armonica, Jaca Book

Vignetta di Andy Singer


Un pomeriggio a Oulx parlando di sostenibilità

A fine maggio tre membri di IRIS sono stati invitati al Liceo Des Ambrois di Oulx per confrontarsi con ragazzi in attesa di scegliere il loro percorso universitario. L’obiettivo era dimostrare cosa significhi affrontare la tematica della sostenibilità dal punto di vista di 3 ambiti disciplinari differenti. In questa occasione Silvana Dalmazzone, Giuseppe Barbiero e Simone Contu hanno dato vita ad un percorso, svoltosi nel pomeriggio trascorso insieme ai ragazzi, in cui si mostrava come economia, studio della natura, analisi del metabolismo socio-economico e applicazione di indicatori della contabilità ambientale possano essere facce diverse dello stesso problema.

Campo di Fiori

Si è cercato di mostrare come sia possibile, sviluppando i propri interessi e le proprie inclinazioni naturali, affrontare il comune tema della sostenibilità. Ma anche e soprattutto come sarà inevitabile, stimolante e piacevole, per coloro i quali affacciandosi ora al mondo universitario intraprenderanno un cammino nel solco degli studi sulla sostenibilità, doversi relazionare con discipline differenti e metodologie di indagine e di studio differenti. Durante il pomeriggio si è mostrato loro il concetto di ecosistema, di metabolismo socio-economico e alcune modalità di calcolo di tale metabolismo (impronta ecologica e flussi di materia), per passare poi a confrontarsi con la tematica della finitezza delle risorse e con il falso mito della crescita infinita, per poi concludere con alcuni esempi di carattere pratico in ambito energetico di come la sostenibilità sia già possibile, qui ed ora, se si ha veramente il desiderio di raggiungerla e perseguirla. Il pomeriggio è stato interessante ed i ragazzi hanno mostrato di apprezzare le modalità di presentazione prescelte.
Un grazie particolare va soprattutto a Silvano Folco che ancora una volta si è fatto promotore di questa iniziativa favorendo la riuscita dell’incontro e il confronto fra i membri di IRIS e i ragazzi.


IRIS e Biennale Democrazia

Biennale Democrazia e IRIS

Come già presentato qualche tempo fa (vedi precedente home page di Alice Benessia del 15-31 marzo 2010), alcuni membri di IRIS erano stati coinvolti dal comitato organizzatore di Biennale Democrazia. Il progetto, conclusosi con buoni risultati e soddisfazione da parte degli organizzatori e dei partecipanti, mantiene invariato il proprio percorso in collaborazione con il Comitato organizzatore di Biennale Democrazia, nel tentativo di mantenere nel tempo l’idea di laboratorio pubblico permanente per la formazione e diffusione di una cultura della democrazia anche sui temi della sostenibilità. Sono infatti in preparazione, a cura dei partecipanti al progetto precedente Alice Benessia, Simone Contu e Vincenzo Guarnieri, insieme a Maria Bucci della FOAT (Fondazione Ordine degli Architetti di Torino), alcuni percorsi didattici per docenti e allievi delle scuole secondarie di II grado nell’ambito dell’offerta formativa per l’anno scolastico 2010-2011 del Centro per i Servizi Didattici della Provincia di Torino (CeSeDi), che potranno eventualmente confluire in un evento specifico nelle giornate della Biennale del 2011. Ogni percorso punterà a mantenere intatti i presupposti di interdisciplinarità sul quale è stato sviluppato il progetto precedente.


--- Archivio delle pubblicazioni in homepage ---


Crediti

Le immagini sono di (in sequenza sulla pagina):
- Silvano Folco
- Altus, http://www.flickr.com/photos/altus/1934592762/
- Xindaan, http://www.flickr.com/photos/xindaan/3490185235/
- Vignetta di Andy Singer, http://www.andysinger.com
- Vignetta di Andy Singer, http://www.andysinger.com
- Pietro Folco
- Logo di Biennale Democrazia (http://www.biennaledemocrazia.it) e IRIS




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